DPR 462/01: OBBLIGO DI VERIFICA della messa a terra degli impianti elettrici

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 462, introdotto il 23 gennaio 2002, disciplina il procedimento di denuncia di installazione dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche dei dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

Ogni datore di lavoro che impiega, nella propria azienda, almeno un lavoratore ha, secondo il Comma 2 dell’Articolo 2 del Decreto sopracitato, l’obbligo di inviare all’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione E Sicurezza del Lavoro) la dichiarazione di conformità entra 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, così da poter rientrare nell’elenco dei soggetti destinatari delle verifiche annuali che vengono effettuate, dallo steso istituto, a campione.

L’Articolo 4, invece, obbliga il datore di lavoro a effettuare, oltre che manutenzioni e controlli, anche una verifica della messa a terra di impianti elettrici ogni 5 anni. Ogni 2 anni, invece, per quelli installati:

  • nei cantieri;
  • nei locali destinati ad uso medico;
  • nei luoghi dove il rischio d’incendio/d’esplosione è alto.

Per la verifica, il datore si deve rivolgere all’ASL, all’ARPA oppure ad un organismo individuato dal Ministero delle attività produttive, in base alla normativa tecnica europea UNI CEI. In caso di controllo da parte di enti preposti, dev’essere in possesso del verbale di verifica.

Le spese del controllo sono a carico del datore di lavoro, così come stabilito dal Comma 4 dell’Articolo 4.

Come di facile intuizione, la verifica periodica dell’impianto della messa a terra è importante per la sicurezza e la salute dei lavoratori che, in caso di malfunzionamento, potrebbero rimanere fulminati.

Per ulteriori informazioni, compilare il form sottostante!

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